Torino Parallela by Bruce Sterling Pietro Baricco

autore:Bruce Sterling Pietro Baricco [Pietro Baricco, Bruce Sterling]
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
ISBN: 9788865861028
editore: La Stampa/40K
pubblicato: 2012-05-08T22:00:00+00:00

MUNICIPIO

Stemma del Comune di Torino.— Lo stemma del Comune di Torino si compone di uno scudo azzurro con sopravi un toro d’oro rampante: lo scudo è sormontato da una corona murale.

Ignorasi l’epoca, in cui il Comune si è fregiato di questa impresa. È probabile, che ciò non sia avvenuto prima del 1400, perchè a que’tempi non erano ancora in uso le armi, che i maestri d’araldica dicono parlanti, com’è quella di cui parliamo, in cui sembra che il toro accenni al nome della città.

Il libro più antico degli atti del Comune che porti dipinto sulla sua coperta di carta pecora un toro è quello del 1419.

Molti volumi degli anni successivi portano dipinto lo stesso emblema unitamente alla croce di Savoia: del toro è pure fregiato il libro degli statuti di Torino (opera del secolo XIV), che si conserva nel museo civico.

Il toro prima del 1500 si trova quasi sempre colorato in rosso, e spesso ha.le corna bianche o d’argento, con che sembra siansi voluti significare il Po e la Dora, che bagnano la città.

Lo stemma divenne col tempo più regolare: lo scudo prese la forma sannitica ed il colore azzurro; il toro si pinse in oro, e si ornò lo stemma con la corona comitale per indicare il titolo di signoria che aveva il Comune su quel di Grugliasco e di Beinasco. Dopo il 1848 si cambiò la corona comitale nella corona murale, che è formata di un cerchio d’oro con frastagli sporgenti, che rappresentano quei merli ond’erano nel medio evo terminate le torri e le mura dei castelli e delle città.

Costituzione del Comune di Torino.— Nei tempi romani ogni città aveva una Curia che rappresentava l’universalità dei cittadini.

Per quanto si può argomentare da alcuni antichi documenti, dei quali il conte Luigi Cibrario discorre eruditamente, com’è suo costume, nella storia di Torino, sembra che la città di Torino avesse ancora questa rappresentanza nel secolo III dell’êra cristiana: non vi hanno però memorie sino al secolo XI.

Verso la metà del secolo XI cominciò a costituirsi il potere comunale, il che accadde, perchè, nel discredito in che era venuta l’autorità imperiale e nella impotenza in cui erano i vassalli di governare i loro soggetti bramosi di libertà, i popoli presero governo delle cose proprie istituendo una magistratura di persone notabili, che con nome romano chiamarono Consolato.

Molto contribuì alla costituzione dei Comuni in questa forma l’associarsi delle così dette gilde, cioè delle congregazioni degli artefici e dei villani, ed il riunirsi dei secondi militi, cioè dei nobili di secondo ordine, per sottrarsi alla tirannia dei baroni e dei principi.

Consoli pertanto furono chiamati sei od otto cittadini eletti ad amministrare per tempo determinato i pubblici negozi di politica e di giustizia. Gli amministratori delle cose politiche erano detti Consoli del Comune, gli amministratori della giustizia erano chiamati Consoli dei placiti. Due Consigli dirigevano l’ufficio dei Consoli, uno stretto o piccolo detto Consiglio di credenza o privato per le minute e quotidiane bisogne, l’altro grande, che rappresentava il popolo per gli affari di più grave momento concernenti l’universale interesse.

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